Il futuro dell’autodemolizione in Italia e in Europa e l’attesa nuova Direttiva UE sul fine vita dei veicoli sono stati al centro dell’evento ADA 2023 tenutosi a Roma. L’evento annuale, con cui l’Associazione Demolitori di Autoveicoli che aderisce ad Assoambiente ha chiamato a raccolta il mondo dell’autodemolizione, ha visto il confronto tra operatori (oltre 100 aziende rappresentate presenti nella Capitale) ed esperti del settore sulle sfide future di un comparto pilastro dell’economia circolare.
Il Convegno è stato aperto da Anselmo Calò, Presidente ADA, che ha evidenziato come ad oggi il futuro dell’autodemolizione dipenda da diversi fattori, primo tra i quali l’attesa Direttiva europea, la cui bozza aggiornata potrebbe arrivare nella seconda metà di luglio che è destinata a cambiare il volto del settore del fine vita dei veicoli in Europa: “Il domani per il nostro settore è sicuramente differente da quello che è stato fino ad oggi. Molti interrogativi riguardano anche le crescenti attenzioni delle Case produttrici di auto per il business del reimpiego e del riciclo delle componenti e per un ciclo chiuso che porti dal fine vita alla nuova produzione. È chiaro che la nuova Direttiva o Regolamento prima della fine del 2025 non entrerà in vigore, ma bisogna prepararsi per tempo ed è per questo che abbiamo avviato con il Ministero dell’Ambiente un’interlocuzione per avviare un tavolo di lavoro con tutti gli stakeholder sul futuro del nostro settore”.
Ha aperto le relazioni internazionali l’intervento di Henk Jan Nix - Segretario Generale EGARA, l’Associazione europea delle associazioni dei demolitori di auto che ha evidenziato come “il nuovo Regolamento europeo sui veicoli a fine vita dovrà poi essere applicata da ogni Stato. Questa normativa contiene diversi elementi innovativi, tra cui la Responsabilità Estesa del Produttore e la messa a disposizione delle officine e dei centri di raccolta di codici di accesso per riparazione e utilizzo come ricambi usati delle componenti elettroniche. Molti dubbi interpretativi riguardano tutt’ora il Regolamento sul tema batterie e in particolare la gestione e l’eventuale vendita delle batterie del veicolo”.
È poi toccato a Olivier Gaudeau presentare INDRA Automobile Recycling (società del Gruppo Renault), che può contare su un canale di ricerca e sviluppo particolarmente impegnato anche nello studio di nuove soluzioni che possano agevolare il riciclo delle diverse componenti dei veicoli. Gaudeau si è poi soffermato sulla filiera francese di gestione dei veicoli a fine vita che oggi ha raggiunto una performance di riciclo e recupero pari al 96% del peso dei veicoli e in cui resistono fenomeni opachi di fuoriuscita di veicoli dai confini nazionali, diretti verso mercati dell’est Europa e sull’interesse di INDRA a inserirsi nel mercato italiano.
Anna Picard-Masi - Risk Manager e legale di INDRA Automobile Recycling ha poi approfondito la nuova normativa francese sui veicoli a fine vita che entrerà in vigore il prossimo anno e che verosimilmente il nuovo regolamento europeo potrebbe ripercorrere in parte. La normativa segna una stretta contro il l’abbandono e il trattamento abusivo delle vetture in centri non autorizzati, sostiene l’ecodesign e l’eco progettazione e fissa sistemi in grado di garantire la tracciabilità dei veicoli e l’eliminazione della filiera illegale. Tra le diverse nuove previsioni ad esempio, la legge impone alle officine di proporre sempre due preventivi di riparazione, prevedendone uno con il pezzo nuovo originale e uno con il pezzo di ricambio usato proveniente dal mercato certificato.
A chiudere i lavori il talk condotto dal Presidente dell'ADA ha visto gli interventi di Alessandro Levizzari – STELLANTIS, Antonio Cernicchiaro – UNRAE, Luca De Vita – ANFIA.
De Vita ha sottolineato come “sul fronte normativo la Francia ha compiuto un deciso passo in avanti, ma l’Italia con la nuova normativa europea in arrivo si prepara a diventare un modello. In futuro il trattamento delle batterie dell’auto richiederà nuove capacità professionali, che avvicineranno gli operatori della demolizione a componentisti del futuro”.
Gli ha fatto eco Levizzari: “il costruttore nazionale ha l’obiettivo di decuplicare i ricavi su tutta l’area del recycling, abbattere le emissioni di CO2 del 75% entro il 2030 e abbatterle totalmente entro il 2038. Per questo sarà necessaria una nuova e più stretta collaborazione con i network dei demolitori per garantire un flusso circolare dei pezzi riciclati verso la nuova produzione. A Mirafiori abbiamo costituito un laboratorio di remanifacturing, un’attività circoscritta alle vetture sperimentali del Gruppo (circa 2.000 veicoli l’anno), per meglio capire e valutare tutte le attività di riparazione, riuso e riciclo”.
L’ultimo intervento dei produttori è stato affidato a Antonio Cernicchiaro dell'UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri): “Si è scatenata la tempesta perfetta sull’industria dell’auto, tra FIT for 55, transizione elettrica ed euro7, con l’Italia ancora in ritardo sul fronte di questo storico passaggio. Siamo pronti, appena uscirà la Direttiva, ad essere protagonisti di un tavolo di dialogo tra produttori e autodemolitori per adeguarci velocemente alle nuove prescrizioni”.
L’evento si è chiuso con l’auspicio da parte di tutti i partecipanti di una rapida convocazione del tavolo di confronto con le istituzioni.